Questo articolo è un po’ lungo perché strutturato in due sezioni, la prima sull’influncer marketing e la seconda sulla mia esperienza con Buzzoole.

Cosa è l’influencer marketing? Chi sono gli influencer?

Nel mio workshop sul Personal Branding Online, rivolto a coloro che volevano migliorare la propria presenza online per ragioni soprattutto professionali, ho sentito l’esigenza di chiarire chi fossero gli influencer. Questo perché rileggendo le slide come se fossi stato un uditore mi sono chiesto se questi strumenti mi avrebbero dato automaticamente i poteri dell’influencer.
Allora ho preparato una slide con questa definizione:

L’influencer è una persona che ha consenso da parte di un suo audicence, aggrega quindi utenti su un tema, crea la sua community.

L’influencer influenza, cioè fa tendenza.

Fiorello è un testimonial, Favij è un influencer.

Fiorello è un personaggio famoso pagato per metterci la faccia a garanzia del prodotto X piuttosto che del prodotto Y. Abbiamo visto numerosi personaggi essere testimonia tanto del prosciutto che delle compagnie telefoniche, senza che nessuno attribuisse loro una certa competenza in materia enogastronomica o di economia domestica.

Favij invece è un influencer, una persona che senza essere pagata parla con competenza (più o meno) di videogiochi e aggrega intorno a sé la community dei gamer, che compreranno i giochi che lui suggerisce, le cuffie che lui indossa e così via, senza però magari influenzarli su altre tematiche, quali per esempio l’abbigliamento.

L’influencer quindi è una persona che influenza le decisioni altrui ed è sempre esistita anche prima del web. Un esempio? Dovete comprare una fotocamera nuova e chiamate quel cugino/amico/collega di lavoro che sapete essere un mega esperto di fotografia, che vi parla con competenza di lunghezze focali, filtri e sensori. Ecco il vostro cugino/amico/collega di lavoro vi influenzerà e seguirete i suoi consigli e le sue avvertenze.

Il web non ha fatto altro che ampliare la voce di questi influencer che attraverso ai blog e ai social network riescono a comunicare con una moltitudine di persone che se riterranno valide quelle informazioni tenderanno a seguire le sue parole, creando appunto quella community di cui sopra.

Il mondo del marketing sa bene quante sono importanti le community e per questo sempre più interessato a studiare ed investine su internet, sul web e in particolare sui social media, che fanno appunto network. Non poteva sfuggire al marketing quindi il cugino-esperto 2.0 che abbiamo chiamato influencer, e non poteva sfruttarlo per il suo scopo primo: la vendita.

Secondo uno studio di McKinsey, il word-of-mouth [passaparola, ndr] genera più del doppio delle vendite della pubblicità a pagamento, e questi clienti hanno un tasso di ritenzione superiore al 37%.
Fonte: Skande

E allora perché non sfruttare gli influencer per scatenare il passarola? Non si tratta di chiedergli di fare una spudorata pubblicità, ma di fargli parlare direttamente o indirettamente dei prodotti da promuovere. Per “indirettamente” intendo l’uso di un prodotto che però non viene quasi mai nominato ma che è riconoscibile, per esempio una maglietta, un paio di occhiali o un frullatore. “Direttamente” invece significa chiedergli di parlare della sua personale esperienza con quel prodotto. Ancora un esempio pratico: l’influencer come tester di un prodotto. Il nostro esperto di cucina potrebbe ricevere in dona i nuovi sughi pronti Barilla in cambio di una recensione o di una videoricetta.

Per quelle aziende che decidono di utilizzare questa strategia di comunicazione il passo è diventato sempre più facile. Prima bisognava andare su Google e cercarsi le persone che parlano al nostro target, capire quanti seguaci/adepti/follower avessero e poi concordare prezzi e strategie.

A semplificare questo lavoro sono nate diverse piattaforme per l’influencer marketing, da Klout a Launch Metrics (che ingloba Agure) e Buzzoole di cui scriverò abbondantemente dopo.

Klout assegna, con un discutibile algoritmo, un punteggio di influenza alla persona collegando tutti gli account social. Molto utile per gli aspiranti influencer per leggere cosa scrivono le persone più influenti di loro e seguire la loro onda, poco comodo invece per le agenzie che cercano influencer per le loro campagne. Klout è stata comprata da Lithium Technologies, che aiuta le aziende a conquistare e coinvolgere i clienti attraverso i social network, quindi le statistiche raccolte da Klout potrebbero essere di fondamentale importanza. Da questa piattaforma però non si muove ancora nulla di interessante in Italia.

Su piattaforme come Launch Metrics e Buzzoole invece si raccolgono da un lato candidature di aspiranti influencer, dall’altro i brand e le loro campagne pubblicitarie. La piattaforma incrocerà poi la la domanda e l’offerta. Vedremo subito dal vivo come funziona Buzzoole per capire meglio!

Come funziona Buzzoole?

Per candidarsi a influencer su Buzzoole bisogna essere attivi su almeno uno dei tre social media più importanti, Facebook, Twitter o Instagram. Una volta registrati attraverso un social sarà possibile completare il profilo con quante più informazioni possibili, specialmente tutti gli altri social a cui siete iscritti e collegare il vostro o i vostri blog, che andranno verificato con un pixel in una pagina a caso del vostro sito.
In questo modo il “cervellone” di Buzzoole farà un’analisi dei canali collegati per capire di cosa parlate e quando esercitate maggiormente influenza sui vostri amici/follower/lettori.

Vediamo di seguito il mio grafico a “radar” cosa dice sulle mie influenze.

Mentre su Instagram e su Twitter ci becca bene, al momento della pubblicazione del post mi dà una strana configurazione degli interessi su Facebook che mi vede più legato al fashion che alla tecnologia, cosa assolutamente strana. Probabilmente perché va a prendere gli interessi vicino alle mie pagine facebook collegate. E’ più probabile che RicettaSpagnola sia più vicino all’ambito Fashion che a quello Tech.
Alla nostra iscrizione riceviamo già dei punti che aumenteranno con il nostro uso della piattaforma, per esempio installando l’app anche sul nostro dispositivo android o ios, invitando gli amici a partecipare e soprattutto partecipando alle campagne. Questi punti potranno poi tradursi in… buoni Amazon!!!
Esattamente, la convenienza di partecipare alla piattaforma di influencer marketing è che si può guadagnare dal promuovere campagna pubblicitarie. Raggiungere 50 punti non è così poi difficile e già si possono convertire in 15€ di buono, con 250 punti possiamo avere 100€!
Il gioco vale la candela, per partecipare ad una campagna spendi da una decina di minuti ad un’oretta scarsa e puoi guadagnare questi piccoli extra da spendere su Amazon.

Come vi dicevo anche invitare gli amici fa acquisire punti e qui c’è il mio link d’invito, cliccateci per provare Buzzoole ➡️ https://buzzoole.com/referral/invite/wj08y9qv96LeyxEB.

Una volta analizzati i vostri dati Buzzole non solo vi dà quel grafico a “radar” ma anche una serie di statistiche, vediamo un po’ per instagram:

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sembro essere influente nel settore “travel”, mentre su Facebook lo sono per “Internet e Social Media”

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Il mio profilo su Buzzoole è https://buzzoole.com/micscarpinato/ dal quale si possono vedere i canali che ho collegato e le connessioni che ho. Si capisce subito che non sono uno youtuber!

Su Buzzoole inoltre è possibile seguire i propri amici iscritti e altri influencer per sapere cosa pubblicano e trarre ispirazione per il proprio audience. Possiamo anche vedere una classifica dei profili e vediamo che son 3 donne

ranking

  • https://buzzoole.com/carmy/
  • https://buzzoole.com/margaret.dallospedale_fb
  • https://buzzoole.com/simonamuv.giorgi_fb

e possiamo “spiare” sempre il loro campo di competenza, vediamo Carmy la prima in classifica

carmy_buzzoole

Vediamo che ha molta influenza su ciò che è fotografia e food, infatti ha un canale youtube molto seguito di ricette.

Ma quali campagne potete trovare su Buzzoole? Ecco qui un esempio
campagne-buzzoole

Se il “cervellone” di Buzzoole vi riterrà idoneo al target scelto dal brand per la sua campagna riceverete una proposta che vi farà vincere dei punti che, ricordate, potrete convertire in buoni Amazon!

Ecco un esempio di campagna a cui ho partecipato (ma di cui non vi posso svelare il brand)

campagna_buzzoole

Mi è bastato un tweet, un post su facebook e uno su instagram e i punti mi sono andati in tasca 🙂

 

Se questo articolo ti è stato utile e vuoi provare anche tu a partecipare ad una campagna su Buzzoole
CLICCA SUL MIO INVITO ➡️ https://buzzoole.com/referral/invite/wj08y9qv96LeyxEB ⬅️

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